"Saperi, sapori, culture": un blog su cibo, culture e migrazioni nato nell'ambito del progetto "Con i miei occhi, con le mie mani, con le mie parole"

giovedì 23 febbraio 2012

Tajine, un piatto unico per tutte

Un "pranzo fra donne" dell'associazione Annassim con un piatto unico per tutte - qui il tajine -, come  da tradizione marocchina.

1 commento:

Dony ha detto...

L'atto del mangiare, così come i cibi, è soggetto a forme di organizzazione sociale che stabiliscono norme e regole per un'azione che è tanto naturale quanto regolata socialmente. In tal senso l'azione del mangiare ha valenza di rito, sia come sequenza di regole, sia come momento caratterizzato da precisi significati sociali che di seguito verranno analizzati.
Infatti, a partire dalla distribuzione dell'atto durante la giornata, fino alla sua scomposizione in una successione di gesti e all'ordine dei cibi presentati in tavola, quando mangiamo siamo inseriti in un ordine socio-culturale che ci guida, forma le nostre preferenze e fornisce significati.
In tutte le culture l'atto del mangiare è un momento di condivisione e di solidarietà, così come di esclusione e di privilegio. Attraverso il cibo si possono costruire e rafforzare i legami tra i membri della famiglia o del gruppo: non è un caso che oggi, nella società occidentale, si lamenta un declino della famiglia sostenendo il cliché che a tavola tra genitori e figli spesso a parlare sia la televisione. In realtà, al di là dell'alienazione che può comportare il mezzo televisivo, ciò che sgretola il momento familiare di condivisione del cibo sono i ritmi di vita sempre più celeri e flessibili imposti dalla vita economica e culturale: ciò non toglie che la socialità anche nelle nostre società passi ancora spesso attraverso il cibo, seppure con modalità e finalità differenti che rendono più difficile la costruzione di un senso di comunità.